Nexus kenosis – Elsewhen

Pubblicato da Alessandro Violante il novembre 27, 2012

nexus kenosis - elsewhenIl pensiero, il fatto. E’ questione di attimi, o di giorni, di mesi, di anni. Nel variegato mondo della musica c’è chi pensa che il tempo sia indice di qualità, il tempo necessario a pensare, ideare, ottimizzare, e in loop avanti così finchè non viene fuori il risultato finale. Altri credono che sia questione di attimi, che tutto possa nascere in un secondo, certo, forse non nasce tutto lì, forse già c’era, ma viene fuori in quel preciso momento, e semplicemente da flusso mentale diventa fatto, cosa compiuta. In altre parole Gestalt. Non è affatto un caso perchè Gestalt è anche una delle tracce qui contenute. Una massa di simboli, frasi e formule matematiche, questo è quello che vediamo nella copertina. “La realtà appare essere parallela e condivisa tra lo spazio e il tempo solo quando è in stasi” e ancora “Il vuoto collettivo della volontà di ciascuno per connettersi con il regno dimensionale“. Non è semplice capire cosa aspettarsi da questo lavoro di Henrik Björkk…chi? Diciamo che è un nome famoso ma non troppo, noto nel Black Metal come Nordvargr, nell’Industrial come MZ412 e soprattutto tra i fans dell’EBM storica come membro dei Pouppèe Fabrikk. Inizialmente, prima di leggere la provenienza, io questo disco non lo avevo considerato pensando fosse uno tra i tanti, poi ho aspettato e ho ascoltato. E questo è quello che succederà anche a voi : La label definisce questo lavoro come un mix tra Aphex Twin e i vecchi Skinny Puppy, quelli di Mind: TPI e lì in quei lidi. In verità se questa definizione lascia l’ascoltatore in folle attesa, seppure magniloquente, non basta a descrivere un lavoro nato su un altro pianeta, in un pianeta dove ancora si respira una certa aria musicale e dove ancora fare Musica Elettronica significa mettere in musica una idea, qualcosa che nasce dentro così, hic et nunc, il famoso concetto del Qui e Ora, in parole povere l’Industrial. E questo lavoro è incredibilmente Industrial, è davvero l’incontro di Aphex Twin con il regno dell’oscurità degli Skinny Puppy, è davvero la sperimentazione del primo che si perde nel mondo dei secondi e che produce qualcosa di trascendentale, di molto poco fisico, di distruttivo sì, ma psichicamente, non fisicamente. In questi ultimi giorni mi sono chiesto come abbia fatto il nostro qui presente ad avere tirato fuori qualcosa del genere, proverò a descriverlo trasformando il flusso in parola scritta. Future divided è il brano presentato nell’anteprima, quell’anteprima che a volte può dare fastidio a chi attende il giorno fatidico. E’ uno dei brani più belli e più malati. Parte una musica d’ambiente, ma un ambiente distopico, un ambiente che genera un problema: Il Problema. Poi sopraggiunge il synth, cosa dire, meglio cosa non dire di quel synth. Entriamo in un mondo alienante e alienato, torniamo con la mente a Mind, tra Mind e Too dark park, e non siamo in un inferno ma in un luogo oscuro e duro, metallico. Avete presente la sensazione di prendere la metropolitana alle 7 di mattina appena fuori da un lungo viale pieno di palazzi e cantieri? Avete vissuto con quella scena? Vivetela con questa traccia nelle orecchie. La voce è atonale, filtrata, è quella di un cantastorie che canta di filosofia e di tempi antichi, di tempi moderni, di popoli, di distruzione e di futuro. Un futuro diviso. Segue The third arrival nel quale esce fuori una personalità geniale, quei synth insidiosi e malevoli ci abbandonano e lasciano il posto a Brap, cantico atonale e musica d’ambiente spettrale. E intanto la metro và con la sua cadenza dettata dalle fermate. E arriva anche Nekro nekton, traccia fantastica ma di poco minore rispetto a quello che arriva con Temporal. Si tratta di una delle tracce migliori con un synth che ci rilancia nell’abisso, come ad intimare di non provare a riemergere, perchè in fondo questo senso di vuoto cosmico che ci avvolge, duro, tetro, è anche piacevole, fa emergere in noi un’anima molto particolare, che è quella che in parte ci spinge ad ascoltare il prodotto. The fire solenoid si divide in due parti: La prima è assolutamente mondiale, è come se Dig it / T.F.W.O. andassero sempre più giù, ancora più giù, senza fine. E’ la Fine? Forse è musica per la catastrofe, per la fine del mondo. E’ una musica Totally Fucking Weirdin’ Out, in termini di Puppies, la seconda mostra i denti di Aphex Twin, mostra il Brap, l’anima sperimentale e “intelligente” in termini di IDM, ma attenzione, questo non è Warp, questo non è fatto a caso. Passiamo oltre a Third eye wide open blind, torniamo in lidi di perdizione cosmico – mentale, torniamo nell’oceano delle onde nere, semplicemente stiamo e lasciamoci trasportare dal nostro Caronte verso Gestalt, flusso di coscienza per la fine di un pensiero e l’inizio del successivo. Egli è ancora il nostro cantore in questo Fluxus, egli è il Fluxus, noi siamo il Fluxus. E’ il momento della perfetta fusione, abbiamo imparato un’altra lezione, andiamo avanti. Awaiting salvation è a tratti un po minore, è un cantico, è declamatorio, aspettiamo la salvezza. Qual’è la nostra salvezza? La Loro vita, la Loro lingua, in generale Loro. Chi sono Loro? Haarkonen babylon ci rilancia in una elettronica che a un certo punto parte verso territori vicino ad Aphex e a Venetian Snares, e allora via di Brap verso un altro brano maestoso, mostruoso. E conclude Kratophany, altro momento davvero eccezionale, davvero sorprendente. Siamo giunti a destinazione, timbriamo il biglietto e usciamo. Cosa è successo? Gestalt, qualcosa che era dentro di noi e che adesso, all’improvviso, tempo dell’ascolto di un disco, ora sappiamo. E’ la distruzione del cogito ergo sum. E’ il disco dell’anno. Vorrei che tutta la musica fosse come questa.

Voto: ◆◆

Label: Progress Records

[embedplusvideo height=”400″ width=”400″ standard=”http://www.youtube.com/v/mIp2zrXO7Zg?fs=1″ vars=”ytid=mIp2zrXO7Zg&width=400&height=400&start=&stop=&rs=w&hd=0&autoplay=0&react=1&chapters=&notes=” id=”ep5090″ /]